Il Teatro è ovunque

Mi è già capitato di recitare in luoghi non convenzionali. Forse, in un certo senso, li preferisco. Oggi sono arrivato nella palestra dell'istituto Leonardo Da Vinci di Mussomeli e ho splendidamente ricordato come il Teatro è ovunque! Abbiamo parlato di Peppino, di bellezza, di sogni. Abbiamo parlato anche di Mafia. Trovo che i ragazzi sono di una sensibilità estrema. Mi colpisce sempre il silenzio che avvolge questo spettacolo. Anche questa volta il silenzio è stato con noi, come un compagno di giochi. Quando è finita la rappresentazione, il silenzio ha fatto spazio al boato; quel boato era fatto dalle domande dei ragazzi.
Sommersi dalle domande, abbiamo parlato di tante cose. Di come è nato lo spettacolo, perché proprio Peppino, perché proprio il Teatro. Qualcuno torna a chiedere se la mafia esiste ancora. Qualcuno chiede se poi li hanno messi in galera tutti quei mafiosi. Qualcuno poi si avvicina per guardare tutta la mia scenografia: Una radio degli anni '70. Mi chiedono se sono davvero un antiquario (il personaggio del mio spettacolo). Mi chiedono e io rispondo. Gioco con loro e poi se ne vanno. Qualcuno resta più degli altri. Mi dice che gli piace conoscere queste storie, che gli piace il Teatro. E poi c'è sempre qualcuno che mi dice che forse farà Teatro. Questo mi rincuora. Sempre.
Un grazie speciale ai docenti che hanno permesso che questo avvenisse.