Cronache di Viaggi - Pt. 2
15.11.2021

"Anni impregnati di viaggi e di chilometri e di pianti e di ruote bucate e di brusche frenate e colori e stanchezza e di sudore e di fatica e di incomprensione e di amicizia e di cuori infranti e di cuori nuovi e di occhi mai andati via e di occhi sfumati dal tempo e di tentativi e di macchine che non fanno passare e di parole scritte di notte mentre nessuno vede come un segreto indicibile e di benvenuto e di arrivederci e di addio e di a mai più rivederci che poi non è vero perché li ribecchi tutti quanti, e di fiato corto di buste della spesa che segano le dita e di colline bruciate dal sole e di montagne che fanno fumo ma che vedi solo quando sei in viaggio e di nuvole e di patate perché con le patate ci puoi fare primi secondi contorni e costano poco e di panini e di pranzi al sacco e di un sacco di problemi e di occhi che non vedono bene e di proporzioni sballate e di piccole principesse che insegnano ad amare e di conferme e di sicurezze e di milioni e milioni di incertezze e di tavole di palco graffiate di lavoro e di chiodi sporgenti che tagliano i piedi e di deviazioni e di spettacoli non pagati e di soldi che a entrare che fatica ma ad uscire che cazzo di velocità e di foto fatte per fare i post e di piccole quotidiane ipocrisie e di ombre e di sangue e di unghia mangiate e di nervosismo e di notti passate in bagno e di nervosismo e di mal di testa e di nervosismo e di mal di occhi e di amici che se c'è buio ti tengono la mano perché sanno che vedi male senza luce e di cose su cose su cose su cose su montagne di roba infinita e di emozioni e di empatia dolcissima e di empatia maledetta e di voglia di vivere e di voglia di scendere da un treno impazzito e di grida taciute e mai ascoltate di no e di si e di case lontane e genitori che invecchiano e di barbe che crescono ma mai la mia volesse il cielo e di alberi e di fantasie e di vento e di quotidiane perversioni perché se non metto il piede su quella pietra allora sto nervoso tutta la giornata e di tramonti solitari e bellissimi e di poesie irriverenti alla Bukowski e di lunghi lunghi viaggi notturni su un autobus in cui pensare a di che cosa è impregnata la propria vita ...
Dannatissimi finestrini!"
Dannatissimi finestrini!"